GIANLUCA SULLI GROUP

Gianluca Sulli clarinetto

Marco Salcito, chitarra

Arcangelo Trabucco.piano

Mario Guarini, basso

Aldo Leandro, batteria

Antonio Franciosa, percussioni

Level21 Project (musical show and recording project) was born from the meeting of musicians from different musical backgrounds and experiences. Classical Music, Jazz, Brazilian Choro and Pop are expertly mixed in Gianluca Sulli's compositions and take shape through the contribution of each of the individual performers, creating pleasant and relaxing atmospheres, evoking sunny beaches and imaginary visions through literary suggestions and memories.

 

Livello21 Project (spettacolo musicale e progetto discografico ) nasce dall'incontro di musicisti provenienti da diversi percorsi ed esperienze musicali. La Musica Classica, il Jazz, lo Choro brasiliano ed il Pop vengono sapientemente miscelati nelle composizioni di Gianluca Sulli e prendono forma attraverso l'apporto di ognuno dei singoli esecutori, creando atmosfere piacevoli e rilassanti evocando spiagge assolate e visioni immaginarie attraverso suggestioni letterarie e  ricordi personali.

track list:

  1. MACONDO
  2. LIVELLO 21
  3. IMAGUBÁ
  4. SONG OF LIFE
  5. A VIDA QUE EU QUERO
  6. QUASI MILONGA
  7. L’AZZECCAGARBUGLI
  8. BLACK GROUND
  9. TI PORTO AL MARE
  10. MAMA

In Song of Life, arpa Marzia Castronovo

In Black Ground la citazione della canzone popolare Maria Rosa è per gentile concessione del Centro Studi Alan Lomax, Palermo, dell’Association for Cultural Equity at Hunter College, New York City e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma
Musiche di Gianluca Sulli
Arrangiamenti Gianluca Sulli e Marco Salcito

Registrato nel mese di gennaio 2021

Registrazione, mixaggio e mastering di Francesco Apolloni presso i Pims Studio di Vasto (CH)

Assistente di studio Andrea Salcito

Percussioni registrate presso FG Studio, Sulmona (AQ), tecnico Giorgio Pontone

Livello 21 è il nome dell’album comprendente dieci brani originali scritti per una formazione composta da clarinetto, chitarra, pianoforte, basso, batteria e percussioni.

"Benché la mia professione di musicista sia legata all’ambito classico (ricopro il ruolo di primo clarinetto in orchestra), la curiosità e l’interesse per tutti i generi musicali mi hanno portato ad esplorare percorsi diversificati, che si sono avventurati nelle più svariate direzioni.  I brani che compongono Livello 21 nascono dall’esperienza di musicista sul campo, di tanta musica “suonata”, dalla professione ufficiale di musicista classico e dalle mille esperienze che hanno popolato la mia esistenza, musicali e umane. Alcuni di questi brani sono legati a ricordi personali e al senso della perdita, che in alcuni casi può trovare soluzioni consolatorie (l’atmosfera jazz della parte centrale di Song of Life), in altri le note di un valzer semplice e struggente disegnano una melodia che trova conforto solo nell’esercizio di memoria (Mama). Altro è il clima che si respira in Livello 21, brano che dà il nome all’album: qui si sentono sonorità e ritmi brasiliani, caratteristica che informa anche Ti porto al mare e Imagubá, di un Brasile però che è più immagine mitica che effetto di un’esperienza concreta, un universo sonoro di cui oggi, come per il jazz, ci sentiamo universalmente titolari senza preoccuparci del problema dell’autenticità perché, più che sito archeologico da visitare, è un linguaggio che sentiamo parte della nostra cultura.Atmosfere sudamericane sono presenti anche in Quasi milonga, nata per essere una canzone e che poi trova invece una veste puramente strumentale al ritmo suadente della milonga, appunto. Black Ground è ispirata a un canto popolare abruzzese (Maria Rosa), mentre L’Azzeccagarbugli fa parte di un tipo di composizioni aventi quasi il carattere della musica da commento, dove però le immagini da commentare non sono reali, ma sono quelle che mi rappresento pensando a luoghi o personaggi letterari (qui l’Azzeccagarbugli di manzoniana memoria), che diventano il modello di tipi umani che popolano il quotidiano. Anche Macondo reca nel titolo un riferimento letterario, quello della città mitica creata dalla fantasia di Gabriel Garcia Marquez, una lettura che ha accompagnato il periodo in cui è nato il brano. È il fascino di quel luogo immaginario, di quel microcosmo in cui si svolgono passioni umane, dei tanti fatti che vi accadono e dei personaggi che popolano i Cento anni del racconto a stimolare l’idea di associare il nome di quella città immaginaria a un brano in cui, allo stesso modo, accadono tante cose e diventa anch’esso luogo di incontro, in cui si sovrappongono, si intrecciano e interagiscono molteplici esperienze e passioni musicali. Una musica “emozionata” dunque, che nasce dal vissuto e dalle competenze accumulate nel tempo e che ambisce a stimolare tali vibrazioni anche nell’ascoltatore, proponendo nello stesso tempo un’immagine diversa del clarinetto, inserito in un linguaggio moderno, fatto di sonorità in cui convivono il pop, il funky, il jazz, la musica sudamericana, quella popolare italiana e la musica classica. L’eterogeneità delle fonti d’ispirazione trova il corrispettivo anche nella provenienza dei musicisti, ognuno con una vasta esperienza concertistica e discografica in differenti generi musicali: al pari del sottoscritto, Marco Salcito (che ha collaborato agli arrangiamenti) ha una consolidata carriera in ambito classico, Mario Guarini è uno dei bassisti italiani più richiesti nel pop, Arcangelo Trabucco è un pianista raffinato che vanta collaborazioni con alcuni dei nomi più prestigiosi del jazz, Aldo Leandro è un batterista poliedrico e di rara sensibilità che si muove con disinvoltura in tutti i generi musicali, Antonio Franciosa è specializzato nelle percussioni popolari di tutto il mondo." (G. Sulli)