La chitarra e Gnattali formano un binomio particolarmente significativo per la musica brasiliana del XX secolo: da una parte lo strumento che meglio riesce ad esprimere la complessa natura dell’animo brasiliano con tutte le sue sfumature, dall’altra un compositore che nelle sue opere è riuscito a far convivere – con uno straordinario equilibrio – le infinite variabili dell’idioma musicale della sua nazione, sia per quanto riguarda il genere popolare che quello “da concerto”. Di musica “da concerto” preferiva, infatti, parlare Gnattali, e non di musica “colta”, prendendo quasi le distanze da certe classificazioni di tipo sociologico, e sottolineando con forza la naturale destinazione - l’uso pratico - del suo lavoro creativo.

Nella musica di Gnattali percepiamo la straordinaria ricchezza musicale del suo paese ma anche di una formazione rigorosa e allo stesso tempo libera dalle rigide regole dell’accademia. Figlio di immigrati italiani, frequenta le lezioni di pianoforte al Conservatório de Música di Porto Alegre dove conseguirà la medaglia d’oro al termine degli studi. Negli stessi anni le sue esperienze musicali sono molteplici e negli ambiti più disparati: suona l’ukulele e la chitarra con il gruppo Os Exagerados per intrattenimenti danzanti e per le proiezioni di cinema muto. Suona, poi, la viola nel quartetto d’archi da lui fondato, esperienza decisiva per il suo futuro di compositore e arrangiatore, senza però trascurare l’attività concertistica come pianista: nel 1929, in seguito ad una sua esecuzione al Teatro Municipale di Rio de Janeiro del concerto di Cˇ ajkovskij, venne riconosciuto dalla critica come un «pianista esuberante, originale, dotato di un temperamento appassionato». Terminata l’era del cinema muto diviene maestro sostituto in una compagnia operistica e inizia a comporre lavori basati su temi popolari. È questa la caratteristica peculiare del suo lavoro: temi attinti dalla tradizione popolare e soprattutto l’uso di strumenti non convenzionali nel repertorio colto, elementi che conferiscono alla sua musica un’insolita freschezza e originalità, anche se non mancarono critiche alle sue scelte.

Al giorno d’oggi la figura di Gnattali in Brasile viene spesso accostata a quella di Heitor Villa-Lobos per popolarità ed importanza, ed ogni anno vengono resi tributi televisivi e radiofonici alle sue opere. Ci ha lasciato una produzione ampia - oltre cinquecento composizioni fra cui 15 Sinfonie - in cui lo stile della scrittura riesce a rinnovarsi sempre con straordinaria facilità, e in cui la chitarra occupa sicuramente uno spazio importante: nel catalogo dei lavori di Gnattali troviamo sia pagine solistiche che cameristiche.

Con questa registrazione Marco Salcito vuole rendere omaggio a un compositore prolifico e raffinato che, conosciuto solo in parte dal mondo musicale, e chitarristico in particolare, ha composto per violão (il termine brasiliano per “chitarra”) e orchestra quattro opere di indiscusso pregio che purtroppo non hanno avuto nel tempo il successo e la popolarità che avrebbero meritato. Pagine che rappresentano un tassello importante nello sviluppo della storia della musica latino-americana e nel repertorio chitarristico nello specifico. La realizzazione di questa registrazione è stata possibile grazie alla disponibilità della vedova del compositore, Mrs Nelly Gnattali, che ha gentilmente concesso a Marco Salcito la possibilità di lavorare sui manoscritti originali delle partiture orchestrali.

Una particolare attenzione meritano questi quattro Concerti che ci mostrano
la mano sicura del compositore affrontare il difficile equilibrio fra lo strumento
a corde pizzicate e la compagine orchestrale, che di volta in volta viene proposta
in forme e dimensioni diverse. L’appellativo di Concertino, utilizzato per le primetre composizioni, venne probabilmente preferito dall’autore a quello più consuetodi Concerto solo in virtù delle loro dimensioni relativamente contenute. Queste pagine, infatti, rivelano non solo uno spiccato virtuosismo strumentale nella parte solistica ma anche un trattamento sempre originale dell’elaborazione formale e dell’orchestrazione. Scritti nell’arco di quasi un ventennio, dal 1951 al 1967, i quattro Concerti sono un’evidente testimonianza del costante rinnovamento cui Gnattali sottopone il proprio idioma musicale.

Il video proposto riassume in pochi minuti le sessioni di registrazione avvenute a L’Aquila con l?Orchestra Sinfonica Abruzzese presso il Ridotto del Teatro ad Aprile ed Ottobre 2016. Rappresentano uno spaccato del grande impegno e professionalità di questi splendidi musicisti che, diretti dall’infaticabile M° Marcello Bufalini, hanno lavorato su queste complesse partiture (due delle quali inedite).
Il video è accompagnato da alcune anteprime delle opere registrate.
Il cd sarà in uscita on line e nei migliori negozi di musica il 1 giugno 2017.

Video Trailer del cd di prossima uscita edito dalla Brilliant dal titolo: “R. Gnattali For Concertinos for guitar and Orchestra”
Marco Salcito: Guitar
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Marcello Bufalini: Conductor.